Entrevista de Francisco a Scalfari

O proselitismo é uma solene besteira, não tem sentido. É preciso que nos conheçamos, nos escutemos e cresçamos no conhecimento do mundo que nos circunda. Acontece comigo que, depois de um encontro, tenho vontade de fazer outro, porque nascem novas ideias e se descobrem novas necessidades. Isto é importante: conhecer-se, ouvir, ampliar o horizonte dos pensamentos. O mundo é feito de estradas que nos aproximam e distanciam, mas o importante é que nos levem para o Bem… o nosso objetivo não é o proselitismo mas a escuta das necessidades, dos desejos, das desilusões, do desespero, da esperança. Devemos voltar a dar esperança aos jovens, ajudar os idosos, abrir para o futuro, difundir o amor. Pobres entre os pobres. Devemos incluir os excluídos e pregar a paz. O Vaticano II, inspirado pelo papa João e por Paulo VI, decidiu olhar para o futuro com espírito moderno e abrir-se à cultura moderna. Os padres conciliares sabiam que abrir-se à cultura moderna significava ecumenismo religioso e diálogo com os não-crentes. Desde então foi feito muito pouco nesta direção. Tenho a humildade e a ambição de querer fazê-lo. 


Disse-me o papa Francisco: O mais grave dos males que afligem o mundo nestes anos é o desemprego dos jovens e a solidão em que são deixados os idosos. Os idosos necessitam de cuidado e de companhia. Os jovens precisam de trabalho e de esperança, mas não têm nenhum dos dois. Diga-me: pode-se viver jogado fora do presente? Sem memória do passado e sem desejo de projetar-se no futuro construindo um projeto, um futuro, uma família? É possível continuar assim? Isto, segundo me parece, é o problema mais urgente que a Igreja tem pela frente.

Il proselitismo è una solenne sciocchezza, non ha senso. Bisogna conoscersi, ascoltarsi e far crescere la conoscenza del mondo che ci circonda. A me capita che dopo un incontro ho voglia di farne un altro perché nascono nuove idee e si scoprono nuovi bisogni. Questo è importante: conoscersi, ascoltarsi, ampliare la cerchia dei pensieri. Il mondo è percorso da strade che riavvicinano e allontanano, ma l’importante è che portino verso il Bene… il nostro obiettivo non è il proselitismo ma l’ascolto dei bisogni, dei desideri, delle delusioni, della disperazione, della speranza. Dobbiamo ridare speranza ai giovani, aiutare i vecchi, aprire verso il futuro, diffondere l’amore. Poveri tra i poveri. Dobbiamo includere gli esclusi e predicare la pace. Il Vaticano II, ispirato da papa Giovanni e da Paolo VI, decise di guardare al futuro con spirito moderno e di aprire alla cultura moderna. I padri conciliari sapevano che aprire alla cultura moderna significava ecumenismo religioso e dialogo con i non credenti. Dopo di allora fu fatto molto poco in quella direzione. Io ho l’umiltà e l’ambizione di volerlo fare.

Mi dice papa Francesco: I più gravi dei mali che affliggono il mondo in questi anni sono la disoccupazione dei giovani e la solitudine in cui vengono lasciati i vecchi. I vecchi hanno bisogno di cure e di compagnia; i giovani di lavoro e di speranza, ma non hanno né l’uno né l’altra, e il guaio è che non li cercano più. Sono stati schiacciati sul presente. Mi dica lei: si può vivere schiacciati sul presente? Senza memoria del passato e senza il desiderio di proiettarsi nel futuro costruendo un progetto, un avvenire, una famiglia? È possibile continuare così? Questo, secondo me, è il problema più urgente che la Chiesa ha di fronte a sé.

“A corte é a lepra do papado”, afirma Francisco
O La Repubblica, 01/10/2013, publica entrevista que o Papa Francisco concedeu ao jornalista Eugenio Scalfari fundador e diretor do jornal. Scalfari escreveu duas cartas a Bergoglio, as quais foram respondidas pelo próprio Papa.

Fonte: Notícias: IHU On-Line – 01/10/2013

Il Papa a Scalfari: così cambierò la Chiesa
Su Repubblica il dialogo con Francesco: “Ripartire dal Concilio, aprire alla cultura moderna”. Il colloquio in Vaticano dopo la lettera di Bergoglio pubblicata dal nostro giornale: “Convertirla? Il proselitismo è una solenne sciocchezza. Bisogna conoscersi e ascoltarsi”. “La Santa Sede è troppo vaticano-centrica. Basta cortigiani”

El Papa: así voy a cambiar la Iglesia
Diálogo entre Francisco y el fundador de La Repubblica Eugenio Scalfari: “La Iglesia tiene que sentirse responsable tanto de las almas como de los cuerpos”. Y dice: “Los Jefes de la Iglesia a menudo han sido narcisistas, adulados y malamente excitados por sus cortesanos. La corte es la lepra del papado”

The Pope: how the Church will change
Dialogue between Francis and La Repubblica’s founder, Eugenio Scalfari: “Starting from the Second Vatican Council, open to modern culture”. The conversation in the Vatican after the Pope’s letter to La Repubblica: “Convert you? Proselytism is solemn nonsense. You have to meet people and listen to them.”

Fonte: Eugenio Scalfari – La Repubblica – 01/10/2013

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